E anche questa settimana, nonostante il mal tempo, le streghe sono arrivate....Ecco a voi le opinioni di Francesco, Fabiola e Cisco sull'episodio andato in onda domenica scorsa. Voi con chi siete più d'accordo? Dark Heidi si trasforma... di Francesco Bentornati carissimi, Oggi sarò molto ma molto breve e coinciso, lo prometto. Che dire? L'episodio 3 di questa quinta stagione, mi ha proprio annoiato. Nella parte di Camelot, ho apprezzato la storia di David che sembra esser tornato quello di una volta anche se, ancora una volta, posso dirvi che questo Artù non mi piace per nulla. La mia è proprio un'antipatia nei suoi confronti, tanto che quando lo vedo mi viene proprio il nervoso. Nella parte di Storybrooke, il nuovo legame tra Artù e David mi è sembrato ,però, naturale, nel senso che ,finalmente, il principino ha trovato un amico con cui essere culo e camicia. La spietatezza di Artù,però, mi ha lasciato disarmato. Non è la prima volta che in Once Upon a Time fanno diventare uno dei personaggi più famosi al mondo, un cattivo. Ricordiamoci Peter Pan. Ginevra non mi sta per nulla simpatica. PER NULLA. Per quanto riguarda Uncino, in questa puntata, l'ho proprio apprezzato. Non deve essere stato facile per lui resistere alle avances della Dark Emma, la quale mi ha fatto ridere quando si è trasformata in Heidi. Regina è sempre figa, adoro il suo outfit rosso. L'adoro anche se, come ho detto in passato, non è più la vecchia bad-ass. Ho ADORATO la scena iniziale tra i nani ed Emma, quando quest'ultima ruba l'ascia, mi ha proprio fatto morire dalle risate. Sorpreso della mossa di svegliare Gold, mentre adoro proprio Tremotino in versione “voce nella testa” di Emma. E' stata una puntata che ,però, non mi ha dato tantissimo, ci sono state sicuramente scene molto belle, come quella della nomina di David come Cavaliere della Tavola Rotonda (prendendo il posto di Lancillotto). A proposito di Lancillotto, mi ha fatto proprio piacere rivedere Sinqua nel nostro telefilm preferito nuovamente. Sono proprio contento. Questa prima parte di stagione, almeno fino a questo momento, mi sta proprio prendendo. La rivelazione di quest'anno è ASSOLUTAMENTE Dark Emma che, a mio avviso, è veramente spettacolare. Episodio particolarmente filler,ovvero di riempimento, ma siamo pur sempre sopra la media rispetto alla 4B. Conclusione: Episodio non esaltante, ma realizzato bene. Voto complessivo 7- . Grazie mille per avermi letto anche questa settimana, anche se in una versione molto scarna. Vi auguro un buon fine settimana a tutti quanti. Alla prossimaaaaaa!! Spariscoooo. Viiiiiish. La Quête de Charmant- Una Principesca Crisi di Mezza Età di Cisco Prima di proporre la mia recensione - per la quale ho adottato un titolo che richiamasse l’opera di Malory- un breve proemio. Quando so che l’episodio da vedere - e da recensire- avrà come protagonista il “mio” Charming, un’emozione si fa subito breccia nella mia mente. E no, non si tratta di nessuna delle emozioni incarnate e colorate che abbiamo visto in Inside Out. È l’ansia, almeno all’inizio. Ansia perché, per quanto io ami il personaggio, spesso scrivendo un episodio su di lui, si rischia di compiere passi falsi. Subito poi viene la rabbia – e la noia- pensando a tutte le critiche che, a prescindere, verranno rivolte alla puntata e al Principe stesso. E infatti, da buon Stregone veggente quale sono, ho avuto conferma di questo leggendo i commenti più fantasiosamente beceri e ridicoli, che accusano l’episodio di essere noioso e filler – termine fin troppo usato e abusato, pomposo, presuntuoso e ridondante-, sintomo dell’essere prevenuti di persone che non sono fisiologicamente in grado di guardare una puntata con Charming senza trovare il minimo difetto, e senza poi riuscire a riconoscere i meriti del personaggio. E ce ne sono stati. Per quanto mi riguarda, ho apprezzato molto l’episodio. E sì, in buona parte grazie al Principe. Ma io mi sento anche abbastanza maturo da ribadire quanto abbia adorato l’episodio precedente pur con il focus su Regina, che come ben saprete, non è affatto il mio personaggio preferito. Se non sopportate il personaggio di Charming – fatti vostri- non leggete, perché a LUI va tutto l’affetto e l’ammirazione esplicitate in questa recensione. Di questa puntata ho adorato l’azione, piuttosto assente nella precedente, a parte il ballo di corte. Sono orgoglioso di amare una serie in cui sono le donne i personaggi più forti, ma ho trovato corroborante un episodio all’insegna del non-gentil-sesso, grazie – ovviamente- a Charming e a Uncino, che ho leggermente più apprezzato questa settimana. Non voglio tessere le lodi di David nella puntata, perché veramente scriverei la “Charmeide”. Quindi non mi soffermerò sul suo spirito di intraprendenza, sulla sua sacrosanta fame di avventura, sul suo esemplare coraggio, sulla sua praticissima intelligenza e furbizia – sì: David è intelligente, e chi gli dà dell’asino forse è il primo a ragliare!- e la sua spericolatezza in varie situazioni, sia nell’improvvisata giostra medievale in groppa al camion al tuffetto nelle Paludi Morte di Camelot – in cui mancava giusto Frodo a buttarcisi dentro- per recuperare il SuperFungo, utile non come fattore di crescita per Mario e Luigi, ma come “mico-telefono” per parlare con Merlino – reallly?-. No. Ho amato l’UOMO. David è un uomo, un padre. Un uomo che, mandato in bianco per troppo tempo, o forse nel pieno di una crisi di mezza età – avrà anche trent’anni, ma è come se avesse vissuto due vite dopo tutto quello che gli è capitato- non vede l’ora di buttarsi a capofitto nell’azione, invece che starsene lì a reggere il marmocchio mentre le donne si spremono i neuroni – e la spremuta più buona, ammettiamolo, l’ha fatta Biancaneve-. È per questo che non mi sento prontissimo a dare un giudizio alla sua nuova amicizia con quel falsissimo cornutone di Artù, d’ora in poi “Bastardù”. Siamo NOI telespettatori a vedere la bastardaggine del personaggio, non Charming. Charming vede un uomo da prendere ad esempio, quel modello di re giusto e buono che dimostra il suo valore nonostante le umili origini. Come può tutto questo non far attivare i neuroni specchio di David, e il trillo di una campana nella nostra testa? Come può starsene lì impalato quando viene chiamato all’avventura, che gli frutta un prestigioso seggio alla Tavola Rotonda come riconoscimento? Semmai è proprio questa “promozione” il più grande tradimento del re, e che pone una domanda fatidica: Bastardù davvero ritiene Charming meritevole del cavalierato, o tutto nasce solo dal tentativo di gabbare i storybrookiani accattivandosene la fiducia? E se Charming è stato stellare a Camelot, David a Storybrooke lo è stato ancora di più. Grazie a Josh, talento troppo spesso inutilizzato, ma tirato fuori grazie a Jane Espenson. In effetti aspettavo una scena in cui la sua apparente staticità emozionale nella “questione Emmatrix” cedesse e lasciasse spazio a dolore, rabbia e paura, e finalmente sono stato esaudito. Finalmente David ha abbattuto la barriera, si è tolto l’armatura e ha esternato la paura che lo contraddistingue da sempre: quella del padre che teme di non essere un buon genitore. Devo dire, però, che pur avendo apprezzato lo sfogo, poi nel resto della puntata David non si è impegnato in tal senso, preferendo piuttosto correre dietro a un patetico scudiero insieme a re tradicello. Riuscendo tuttavia a recuperare, infine, il SuperFungo, che probabilmente salverà qualche fiabesca chiappa. L’aspetto noioso della puntata, semmai, è costituita dal piano di Emmatrix, che procede a rilento, troppo. E con una bastardaggine quasi zeleniana, che la porta a ingannare Capitan Depressione facendo leva su picnic e ormoni. Ma Uncino non solo non cede, ma addirittura per la prima volta in assoluto ammette la vigliaccheria perpetrata a danni di Tremotino, quasi 300 anni addietro. Pollice in su per Tremotino che ha il suo risveglio non proprio idilliaco. Invece di vedere il volto della sua amata, ricolma di letteralmente rifiorita speranza, si trova davanti il freddissimo e marmoreo sguardo di colei che lo ha succeduto, e che pensa di sfruttargli la vuotezza cardiaca per plasmare un eroe che estrarrà Excalibur. Pollice a mezz’aria per questa trovata: da buon Imperatore Romano ai ludi gladiatori, deciderò solo più avanti il verso del primo dito. E concludiamo con l’ornitologicissimo verdetto finale, per quella che “rischia” di essere una delle mie preferite, gnè gnè -altro che noioso riempitivo-. Io sono fiero di essere un Charmer. CIGNI:
BRUTTI ANATROCCOLI:
L'importanza di chiamarsi Charming di Fabiola Bentrovati Oncers, dagli estremi della penisola iberica eccomi, ad un’ora indecente (l’orologio del coccodrillo ticchetta le 3.52), in un luogo insolito (il ripostiglio del mio domicilio ispanico) nonostante una raucedine da Strega (perché se consegno ancora il pezzo in ritardo e così sarà quelle streghe delle mie colleghe mi costringeranno ad emulare quel poraccio di Griff nel nome di Camelot) a sparlare dell’ultima fatica di Ouat che di periglioso oltre al titolo ed al famigerato seggio vacante della tavola rotonda vanta l’insostenibile leggerezza dello stallo della trama principale della S5. L’episodio Charming centrico-secondo il mio immodesto parere il migliore dei 3 emessi finora- sarebbe stato un intermezzo perfetto se lo show non fosse in stand by sin dalla premiere. Non ci siamo,di sicuro non ancora,perlomeno non del tutto. Qui si stanno costruendo castelli di sabbia che diventeranno di rabbia quando la mia pazienza si esaurirà. Dove vogliano andare a parare i due geniacci solo loro lo sanno; tuttavia-indici d’ascolto alla mano- stanno sprecando tempo che non hanno. Altro che virtù teologali (fede,speranza e carità):per arrivare in fondo a questa 5A ci servirà piuttosto una scorta di protettori gastrici! Cioè, se la trama di una singola puntata(Siege Perilous) risulta più attrattiva e piacevole di quella dell’intera mezza stagione (Gaga Nera) è ufficiale: Storybrooke abbiamo un problema. E non si tratta del furto del piccone di uno dei 7 nani,sebbene per Leroy sia equivalso alla violazione di un diritto umano inalienabile. L’importanza di chiamarsi Charming nel guazzabuglio di non-so-chi-sono-cosa-faccio-dove vado nel quale si sta infognando Ouat consiste nel recupero di uno quei punti di riferimento che solo con la loro presenza ci spronano a proseguire la visione: David. Nella FTL impegnato ad arricchire il suo curriculum vitae di eroe,nel Maine comportandosi come tale. Il distinguo è d’obbligo perché se l’incursione del Principe Pastore -ok, scritto così sembra che mi stia riferendo ad una razza canina- nel ciclo arturiano è nata dall’esigenza di sentirsi all’altezza del suo ruolo istituzionale piuttosto che di ricoprirlo,nel presente c’è solo un padre alle prese con se stesso. Paralizzato da un opprimente senso di impotenza e dalla propria piccolezza dinanzi all’imprevedibile piega degli eventi di Camelot dove non si dimostra,però, altrettanto ricettivo. Forse gli avrebbe fatto comodo ricordare pure gli aspetti meno “leggendari” del mito di Artù, come la tresca con Morgana o la rivalità con Mordred, così avrebbe notato quanto poco gliene fregasse che potesse restarci secco mentre si arrischiava ad agguantare il fungo allucinogeno. Cioè,quell’infingardo di un ex scudiero non si è neppure offerto di accompagnarlo sul ponte traballante! Della serie: “tu va’ dove ti porta il cuore,in caso avessi bisogno (tipo stessi per tirare le cuoia) fai un fischio (se non affoghi prima),ma non ti assicuro che ti rispondo (preferisco guardarti mentre crepi)”. Iscrivere il re dei britanni nel registro degli indagati per il letterale “inalberamento” dello Stregone Escondido,è doveroso a questo punto; anzi,provando a far saltare il banco,azzarderei che Arturito sia stato il primo DarkOne negli annales delle Fairylands e la scissione di Excalibur l’ineludibile conseguenza del tentativo di Merlino di sottrarlo al giogo dell’oscurità. La mia potrebbe essere solo la farneticazione di una strega insonne in cerca di illuminazioni- e/o rassicurazioni a seconda dei punti di vista- eppure Arturito è sin troppo smanioso di ricomporre la spada del giusto per ignorare l’eventualità che la sua ossessione non centri nulla con la fame di riscatto di un homo novus fattosi da sé e coincida,invece,con quella che per secoli ha logorato Tremo. Comunque,c’è altro o meglio ci sono altri su cui elucubrare e il cappello a punta ha estratto Killian di Rivombrosa. In due minuti scarsi,l’appuntamento riciclato a bordo della Jolly Roger mi ha provocato una vistosa caduta della mascella (tanto ero sconcertata dalla prospettiva di riuscire a recensire bene Cap Guyliner) e fatto digrignare i denti stile Hannibal dietro le sbarre nella scena culto de Il Silenzio degli Innocenti. Se,da un lato, ho quasi esultato perché FINALEMENTE almeno uno l’ha capito che con la Gaga Nera i guanti di velluto non servono, che il tempo delle carezze è finito e bisogna passare ai pugni-i diretti brucianti- o al massimo al metodo “carezza in un pugno” perché l’età della ragione arriva per tutti Salvatrice compresa, dall’altro il confronto della Captain Swan ne sottolinea i limiti. Uncinetto ed Emma amano in modo condizionato,ovvero a patto che determinate circostanze non si verifichino e non a dispetto della possibilità che accadano. Killian non ha “rifiutato” Emma perché ha smesso di amarla,bensì perché non riesce ad amarla così com’è adesso. Ora che l’essere odiato di più in assoluto e quello amato di più al mondo coincidono; quasi lei non dovesse o potesse essere nient’altro eccetto la cacciatrice di taglie di sempre e non vi fosse nulla di salvabile nella sua platinata cattività (insomma,persino Chilly la considera un bluff come la sottoscritta!). E quantunque in ciò influisca il sentirsi colpevole per avere fallito la missione di salvataggio di Camelot,il suo atteggiamento risulta alquanto immaturo come la malriposta presunzione di essere “l’unico cambiato in meglio”. Non essendo una scriteriata mi ci è voluto assai poco per rendermi conto che il pirata si stesse riferendo esclusivamente al suo miglioramento -opinabile- rispetto alla degenerazione dei DarkOni,però nella remota ipotesi che il discorso avesse una base più ampia ovvero includesse la totalità degli abituali frequentatori del Granny’s a cominciare dalla new entry Manzotin,permettetemi di dissentire col mio inconfondibile charme streghesco. “Chillino tu non sei cambiato in meglio,ma perché c’era di meglio,si chiamava Nealfire e l’unico modo di reggere il confronto con lui era quello di convertirti in un protagonista da telenovela sudamericana,approfittando di una dipartita cascata a fagiuolo, addirittura più insensata col rientro di Lancillotto dalle sue vacanze nell’aldilà”. Passo e chiudo coi Rumbelle. Il coinvolgimento di Belle nelle cosiddette “sequenze di gruppo” non mi è dispiaciuto,tuttavia avrei preferito che fosse coinvolta in scene di coppia. Se nel finale della scorsa stagione, a prescindere dalle citazioni abusive tratte da La Bella e la Bestia,avevo tollerato con obiettività che non fosse stato il bacio del vero amore a folgorare Tremo,la cui discutibile condotta costituiva una forte opposizione in tal senso,nella 5x03 non ci sono giustificazioni che tengano. Emma avrebbe potuto benissimo sottrarre il corpo di Tremo e poi obbligare Belle a risvegliarlo, sbriciolando la sciarpa di Bae invece della spaducola di Uncino,rammentando all’universo perché dopo tutte le stoppate e ripartenze questa ship continui a tenere alta la bandiera del True Love. Dopodiché,l’ennesimo reset della memoria-oramai di moda- avrebbe sprofondato gli scippatori della coppia nell’angustia più nera,però almeno avremmo vissuto il “momento”. Invece…ci becchiamo la prossima settima,Oncers! XOXO VOTO: 7+
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Novembre 2016
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