On Once upon a time: Dopo essere riuscita ad evadere dal 41bis nell'Asinara della FTL 2.0, Licia si ricongiunge col paterno pirata liftato dalla magia, giusto il tempo di procurare un colpo al cuore ad entrambi (letteralmente). Mentre Nurse Regi resta a vegliare su AuHook, perché in tempo di crisi e con la prospettiva della pensione a 68 anni è meglio farsi mettere i contributi su ogni prestazione lavorativa, Lella insegue Licia nel Paese delle Meraviglie per chiederle di duettare con Katy Perry I Kissed the girl, inseguita a sua volta da Enrichetto, novello Julia Roberts da Il matrimonio del mio miglior amico. Nella sala da tè del Cappellaio Matto, l'equivalente fiabesco del confessionale del Grande Fratello, Lella scopre che la sua augusta madre non l'aveva abbandonata a causa del morbo del teen drama da cui è affetta sin dalla premiere e acconsente infine al matrimonio combinato con Sir Enrico dei Mugnai Salvatori di Cigni. Ecco come è avvenuto.... Bentrovati Oncers del mio umore avviticchiato all’orribil fiera della noia! Pretty in Blue è appena l’ottavo episodio di una stagione che mi ha già fatto venire l’uggia addosso. E non perché ci sia qualcosa di specifico che non va, bensì perché c’è fin troppo che non va abbastanza. Astrologicamente scrivendo, è come se quest’anno Ouat avesse Saturno contro, si stesse cioè sforzando di sfondare un muro contro il quale, invece, continua a rimbalzare, quando davanti a certi ostacoli non dovrebbe proprio trovarcisi. Il primo di essi,in ordine di gravità, è l’assenza di una trama orizzontale accattivante, snocciolata per di più con eccessive lentezza e pidocchieria (se le molliche di pane non sono servite ad Hansel e Gretel per evitare di smarrirsi, figuriamoci se bastano a me per sfamare la mia irriducibile curiosità!) perciò non è che risulti oltremodo cervellotico intuire dove si andrà a parare,ma stanno scemando la voglia o il bisogno di scoprirlo. La struttura della serie sta emulando –con alterne fortune e sulla falsariga del Pilot- quella di un procedurale standard con episodi quasi autoconclusivi che,tuttavia,se da un lato sono stati funzionali nell’immediato a “disfarsi civilmente” dei volti storici dello show, dall’altro sulla lunga distanza stancano, poiché si ha la sensazione di non arrivare mai al punto né con la storia nè con i personaggi e di ricominciare daccapo ogni settimana. Per sei anni,la mia domanda ufficiale post episodio è stata “e mo’?”,mentre adesso è “e quindi?”. Se di lunedì ero solita rintanarmi nel mio cantuccio per godermi Ouat, dopo avere minacciato esseri senzienti e non nel raggio di un km di non aprire la mia porta ed osservare un silenzio monastico, ora pratico la multifunzionalità, scrivendo e addobbando l’albero di Natale contemporaneamente. Stessa serie,approccio diametralmente opposto. Manca,insomma,un solido filo conduttore dei singoli intrecci che fidelizzi lo spettatore alla vicenda,come anzitempo lo erano stati la vendetta di Regina contro Bianca e la ricerca di Baelfire per Tremo. Se stessi recensendo le Fiabe Sonore, l’assenza di tale elemento sarebbe pressoché irrilevante, perché quel tipo di formula, proprio come i racconti popolari diffusi,tra gli altri, da Basile,Rodari e Calvino, era destinata esaurirsi quando terminava la cassetta o veniva vergata in calce la frase “e vissero felici e contenti”, Ouat al contrario è uno show televisivo programmato fino a maggio, a rischio cancellazione, ergo non può permettersi il lusso di cazzeggiare (secondo la definizione comune,inserita pure nella Treccani). Obiettivamente, quali scoop ci ha regalato il doppio episodio, oltre alla conferma definitiva della paternità di AuHook e la scoperta che il parrucchiere di Gothel è lo stesso del vampiro di colore della saga di Twilight? Ad ostacolare ulteriormente la riuscita di questa prima metà di stagione,poi, è soprattutto l’incapacità di empatizzare con le benedette new entry che sfilano sullo schermo il tempo di uno stacchetto tipo le veline di Striscia, e vantano lo spessore caratteriale delle sottilette light Kraft. Parafrasando negativamente il motto Snowing tramandatosi di padre in figlia in nipote: “Io non riesco a trovarli sempre”. La portabandiera degli “eccezziunali veramente” della FTL 2.0 è Giacinta, la protagonista più moscia,sciatta e senza sale mai concepita. Come la S7 è un ibrido controverso tra un sequel,uno spinoff ed un reboot, così Cenerella è un patchwork ritagliato dalle pezze di Emma,Bianca e la sua doppelgangher-28- anni- incinta. Accontoniamo per un attimo il fatto che,per usare una metafora calcistica, Enrichetto condivida la medesima sorte di Daniele De Rossi,ovvero appena diventato capitano della squadra del cuore forse non gli rinnovano il contratto,senza nemmeno avere guadagnato appieno il centro della scena per giunta, lo hanno pure accoppiato con una donzella più trasparente di Casper! Giacinta incarna senza un’oncia di carisma la miscredenza di Emma,i materni sensi di colpa di Bianca e la remissività di Ashley ed è questa la causa principale della sua scarsa attrattiva: non possiede un tratto distintivo unicamente suo, e a meno di non ricercare o riconoscere qualcun altro in lei,non ci si intravede niente di interessante. Perlomeno se il vostro nome non è Enrico Mugnaio e non avete fretta di uscire dalla pubertà,ma in quel caso vi gettereste nel cospaly abbozzato della storia d’amore di Charmintrullo e Biancainguaia. Sorte meno opaca è toccata alle cattive in carica che almeno promettono una malvagità a tempo indeterminato,ciononostante l’inconsistenza del grande disegno alla base della villica crociata contro ignoti,impedisce loro di mettersi in luce, anche solo offrire una pallida imitazione delle iconiche figurine bidimensionali della stagione d’oro della Disney. In definitiva, per paura di spezzare la corda che ancora unisce il “nuovo” corso col “vecchio”,Ouat non sta sfornando nulla di memorabile: la S7 si preannunciava sulla carta come uno spinobot “terremotato” col suo fagotto di addii,ricambi generazionali, nuovi incontri e veri amori, però finora si sono avvertite al massimo delle impacciate scosse di assestamento,le quali hanno ingenerato più aspettative per gli eventuali danni che disastri effettivi. E per oggi è tutto. Ci rileggiamo per la recensione del finale invernale,alla prossima!
0 Commenti
Lascia una risposta. |
Archivio
Novembre 2016
|