La mia serie di fiabe e magie, credi a me, ha i ratings che van sempre più giù; accerchiata dagli haters anche senza un perché, che barbarie, ma è la mia tribù. Sbarca Nemo da Sud, cambia look pure Gold, c'è una certa ansietà. Sul tappeto va Al, dove andare lo sa, con Zelena alla Spaaa! Le notti d'Oriente, fra cesoie e Jafar, abbronzate lo sai, più pallose che mai, ti faranno scleraaar; le notti d'Oriente, se non c’è Abùùù, non t’addormentar, ti potresti annoiar come Jasmine pur tu... Hey Ho Oncers, benvenuti alla mia prima svolazzata in solitaria di questa S6. Mettetevi comodi: per srotolare questa filippica papirografica (perché già lunga quanto un papiro,e non perché scritta in geroglifici,ndr) impiegherete, forse,l’equivalente del tempo servito a Richard Madden per riprendersi dalla contemplazione della cupola del Brunelleschi. O a me per ripigliarmi dopo avere visionato lui in 4K,HD e PC. L’adattamento de Le notti d’Oriente con le sue gradite citazioni del classico Disney(il contrappeso utilizzato da Al era la riproduzione in scala dell’idolo sgraffignato da Abù,per esempio),lascia il retrogusto amaro della rivisitazione non riuscita; non perché necessariamente diversa dall’originale, ma perché non diversa in quel modo giusto che ti fa accettare il compromesso. Come Lady Gaga nel ruolo di Turchina: magari il costume le sarebbe stato d’incanto, visto che taglia e altezza di Stefania coincidono con quelle di una fata nana,ma non c’entrava un tubo comunque. Ad ogni modo, nella capitale degli emirati arabi, uscita da un quadro decadentista dopo una sessione di lampade uv,nel pieno di una derattizzazione ritroviamo lo scugnizzo di Agrabah (di cui c’eravamo dimenticati nella premiere dov’era ingobbito come Quasimodo,barbuto come Milo Ventimiglia in This is Us ed in preda all’I like to move it,move it) intento a scippare il prossimo tra un’infornata di balle integrali ed una di pane di segale, con un’imperizia tale da dubitare del perché Lupin,Diabolik e la banda Occhi di Gatto s’impegnassero tanto invece di trasferirsi in Oriente e campare di rendita. A “sgamarlo” è Jasmine che,dopo aver praticato l’otium latino(= aver imparato a leggere come antidoto alla noia di Schopenauer) ed essersi risvegliata dalla sua colpevole indifferenza al ritmo di Buongiorno Bambina di Ramazzotti, trascina Aladdin nel deserto meno desertico dell’universo,dove all’ora in cui si “apre il sesamo” un Oncer normale squaglierebbe per disidratazione,mentre i diretti interessati manco una Kafia indossano in testa,per rubare il Diamonique di Ali Babà ovvero la migliore simulazione del diamante,nel nostro mondo senza magia,ma con le carte di credito acquistabile su QVC. Apriamo una piccola parentesi. L’analfabetismo è una piaga dilagante,è risaputo, ogni riferimento ai libri,topi da bilioteca,alle fiere del libro di Abu Dhabi è perciò benaccetto,ma vi pare plausibile che il segreto della caverna delle meraviglie sia custodito in un tomo facilmente consultabile da una principessa tediata, quando Nicolas Cage ne Il mistero dei templari si scervella in media due ore e mezza solo per capire che Charlotte era una pipa? Chiusa parentesi,il diamonique si rivela essere un falso di Bijoux Brigitte e lo scugnizzo comincia a scagliare lame bianche di luce come lo Stregone Orphen,scoprendo di essere destinato a morire a meno che non “tagli la luce” nella sede centrale dell’Enel presso l’atelier delle Tre Parche con le forbici della sarta protagonista di Velvet in onda su Rai1,ovviamente sotto la supervisione di Enzo e Carla,trattandosi di aut couture del destino. Sintesi gigionesca a parte,la storia mai narrata di Aladdin è stata riscritta secondo me svalutando il valore del percorso di formazione compiuto dal protagonista del film originale: lì,un ladruncolo dal cuore d’oro,emarginato dal pregiudizio, nel segno di Paulo Coelho,realizzava che lo straordinario risiede nel cammino delle persone comuni. Cede alle lusinghe della lampada non per avidità,ma perché gli offre l’Occasione della vita per dimostrare di essere all’altezza dei propri sogni. L’Aladdin di Ouat non possiede stessa intensità che sprigiona nelle note di “Non è giusto,non è vero,non sono uno straccione...” perché non sente la stessa fame. Non solo di cibo,ma di riscatto. Ha una consapevolezza civica più alta dei politici che osano candidarsi alle nostre elezioni,tuttavia si disinteressa non solo della realtà che lo circonda,bensì anche di se stesso. L’incontro con Jasmine,forse,gli dà una scrollata, convincendolo di poter essere il Salvatore,ma la scarsa considerazione di sé unita ai retroscena finora oscuri lo spingono a recidere il filo del proprio destino salvifico e confinarsi a Storybrooke. Poco male: essendo un “eroe” non lo biasimeranno per essersi preoccupato della propria pellaccia,invece del bene comune come nel caso di voi-sapete-chi che non posso nominare,non essendo comparso per l’intero episodio. Il che ci riconduce alle sedute di terapia open air di Emmammamianoncelapossofare. Durante la parentesi ornitologica in compagnia del grillo terapeuta che,oramai,insegue i clienti per garantirsi la parcella pur di non finire sulla culla della progenie del Grinch(missione fallita Archie!),si rinviene il cadavere dell’oracola,accoppata da Cagna Milla, ed è subito DRAMA. Della rivelazione dell’anno,ovvero la sheriffa sbugiardata, rimarcherò l’unico aspetto positivo: Reginella. Ancora fatico a credere che lo stia scrivendo,ma Nostra Signora del Mainagioia ha provato che,alle volte, la persona che tu pensi ti sferrerà il colpo mortale quando cadrai, è invece una di quelle poche che ti aiuteranno a rialzarti. Emma,al contrario, sarà la Salvatrice,ma non l’eroina di Ouat ...per me. Un eroe è una persona che fa ciò che è necessario, affrontandone le conseguenze,mentre la sheriffa pare godere di un condono dalle cazziate ed un’amnistia dalle baggianate che proferisce e/o compie perché sulla sua carta d’identità,alla voce “segni particolari” c’è scritto Savior. Delle due l’una: o non ha imparato nulla negli ultimi cinque anni o,peggio, non sa mettere in pratica la lezione appresa. Se non la mettono sul fatto compiuto,Emma non fa un solo passo avanti. Un Archie fasullo l’ha dovuta costringere a vuotare il sacco sul suo futuro,così come nella S1 Henry è stato costretto a trangugiare il dolce avvelenato affinché lei credesse. In più,non c’è un solo sbaglio da lei commesso(Gaga Nera,Hellbrooke) del quale abbia risposto. Per lo stesso meccanismo perverso in virtù del quale,a causa dell’abbandono, Snow non si concedeva di alzare la voce perché il rischio che la figlia le rinfacciasse le sue scelte era dietro l’angolo,il fatto di portare la croce della Salvatrice,rende Emma libera di mettere in croce chi le sta intorno. Infatti,se i suoi genitori tacciono l’incapsulamento della malvagità di Lily,lei caccia occhiaie da vampira infoiata e manda Crudelia sotto terra,mentre se tiene lei nascosta la natura delle sue visioni mortali,nessuno fiata. Comodo,no? Ecco,perché Uncinetto si è arrogato arbitrariamente il diritto unilaterale di infischiarsene della volontà della sua compagna,tenendosi le cesoie di Bridget Jones: il salvacondotto dalle minchiate gli è stato esteso in qualità di zerbino more uxorio della Savior! Con appena l’1.0 % di ratings ed un tappetto volante utile quanto le luci a led nei battiscopa, i Topi di fogna tengono compagnia ai Jonas Brothers sul podio ignominioso,ma meritato, degli episodi meno visti di sempre. L’episodio è la sintesi di ciò che Once Upon a Time era e non sarà più,non essendone in grado: lo show del pilota andato in onda il 23/10/2011. Sebbene si continuino ad intonare inni invasati (della medesima profondità di quello dimenato da Sandra Bullock nel bosco di Sitka per il vento,la valle ed i maschi con le palle,per intenderci) al ritorno ai fasti della prima stagione, quella attualmente in onda ne rappresenta la polaroid sbiadita. La sorellastra stracciona per improvvisare una fusione nominale, stile Dragonball, tra Cenerella ed il diamante allo stato grezzo. Schiantatasi sul fondo della cabina armadio di Carrie Bradshaw per via dei crimini modaioli della Gaga Nera e lo sbarco clandestino nella Disneyland filtrata da Istagram,la trama sta riprendendo quota però,ahinoi,con l’invidiabile velocità della tartaruga del controverso paradosso matematico che batte, non si sa come, un Achille forse narcolettico. Si arriva alla fine,però mai al dunque. Funziona sì,ma non impressiona. Per lo stesso motivo per cui non si può riciclare il vestito della prima comunione in occasione della cresima,specie se fuori corso con l’ortodossia, ovvero non ci entriamo più. Detto altrimenti: non si possono incastrare i personaggi del pilota nella struttura del pilota a sei anni di distanza perché,inevitabilmente, gli calzerà stretta,essendo gli stessi assai diversi,seppur sempre casinisti di professione. Non assolvendo,infatti, al medesimo compito che ricopriva nella S1,cioè incoraggiare la conversione di Emmainagioia, lo schema auto-conclusivo dei flashback che portano avanti a singhiozzo la trama orizzontale tramite una connessione forzata tra presente e passato,danneggia proprio il regular di volta in volta collegato che dovrebbe trarne visibilità, perché non ci troviamo di fronte alle stesse persone di sei anni fa e non le si può lasciar brancolare come se il tempo non fosse trascorso affatto. Se prima,infatti, ci incuriosiva ricostruire i tasselli delle “storie che ci illudevamo di conoscere”,oramai ogni supplemento extra e/o forzato incastro con Storybrooke non solo non aggiunge nulla,ma ci riporta alla mente ciò che dovremmo esserci gettati alle spalle da un pezzo,rivestendo quindi la stessa utilità dei flashback di Lian Yu della S4 di Arrow. Aggrapparsi alle cose come erano invece di lasciarle essere ciò che sono,anche se deformate o imbruttite da errori,quando tutto è oramai mutato,solo perché il protocollo è collaudato,significa resistere inutilmente al cambiamento che è il solo fattore costante cui una serie dovrebbe tendere comunque sulla lunga distanza. A meno che,certo, non si punti a cambiare affinché tutto resti uguale, a proseguire solo per tornare alle origini: in quel caso ha perfettamente senso che a smascherare la Salvatrice sia stata Cagna Mugnaia travestita da Grillo dopo aver accoppato l’oracola. Per oggi passo e chiudo con il DILEMMA: Se Zemaria che non fa assolutamente nulla,necessita della Spa,una donna sull'orlo di una crisi di nervi ci si trasferisce? Ci rileggiamo per il commento della 6x09.
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Novembre 2016
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